Cronaca di una giornata di sbarchi a Porto Empedocle: il 13 di ottobre 2013. Video da Enrico Montalbano.
L’arrivo di due navi militari, durante l’arco di tutta la giornata, che hanno trasportato vivi e morti: i superstiti dei recenti naufragi, insieme a decine di profughi di sbarchi delle ultime settimane e le prime 100 bare del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013.
Nessuna parola può restituire certi drammi. Le immagini di questo video sono il resoconto di un film già visto in passato, le cui scene hanno come protagonisti sempre gli stessi attori. Il tempo è scandito dal ritmo delle stesse operazioni di routine, che sono ormai il simbolo di una sconfitta storica di quella che qualcuno definisce, ancora una volta, civiltà.—Enrico Montalbano
Il 13 ottobre scorso sono stati trasferiti a Porto Empedocle diversi superstiti di alcuni recenti naufragi, la maggior parte dell’11 ottobre e molti altri profughi rinchiusi da tempo nel Centro di Accoglienza di Lampedusa. Secondo racconti dei superstiti, la loro barca è stata colpita da proiettili provenienti da una nave militare libica, poco dopo essere partiti da Zwara. La maggior parte dei superstiti era per lo più profughi siriani.
Si pensa che la barca trasportava più di 400 profughi ed è affondata vicino acque libiche.
Navi militari dell’Italia e di Malta hanno soccorso 202 persone, fra cui anche donne e bambini, che sono poi stati portate all’Italia e in Malta. Dagli ultimi aggiornamenti sono stati recuperate 34 corpi e le ricerche continuavano.
Il 13 ottobre è arrivata nel pomeriggio una seconda nave militare che trasportava i migranti che non sono sopravvissuti alla tragedia del 3 ottobre. Le bare poi sono state tumulate nel cimitero di Agrigento e in diversi cimiteri di comuni limitrofi. Le promesse di un dignitoso funerale di Stato sono venute meno.
Il 21 ottobre scorso nel borgo marinaro di Agrigento (San Leone) si è tenuta una commemorazione farsa, che ha visto oltre la presenza di qualche ministro del governo italiano, anche quella di rappresentanti eritrei filo-governativi. Questa cosa ha suscitato scandalo e proteste da parte di cittadini e attivisti antirazzisti presenti alla commemorazione. La presenza di questi soggetti, infatti, è in netto contrasto con l’dea di tutela delle garanzie per chi chiede rifugio in Italia e che dai propri Stati fugge, molto spesso morendo poi in mare.
A nulla sono serviti gli appelli dei sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre a presenziare il funerale di stato del 21 ottobre. A distanza di più di un mese i superstiti erano ancora rinchiusi nel centro d’accoglienza di Lampedusa in condizioni disastrose. Il 12 novembre sono stati trasferiti a Roma e ospiti di un centro d’accoglienza dei Salesiani.
Chronicling a Day of Disembarkations at Porto Empedocle, October 13th, 2013
Throughout the course of the day, two military ships transported both the living and the dead: survivors of recent shipwrecks, together with tens of refugees from recent landings, arrived with the first 100 caskets from the Lampedusa shipwreck of October 3rd, 2013.
No words can ever adequately describe or recreate certain events. The images from this video are an account from a film that has already been lived many times—a film whose scenes always have the same actors. Time has been striated by the rhythm of these repeated, routine operations, which have now become a symbol of the historical defeat of what one might call, once again, civilization. –Enrico Montalbano
On October 13th, survivors from various recent shipwrecks, the majority from the October 11th shipwreck approximately 65 miles south of Lampedusa, together with refugees who had been detained in the Lampedusa center for some time prior, were transferred to Porto Empedocle. According to survivors’ accounts from the October 11th shipwreck, their boat was fired upon by a Libyan boat carrying military officers shortly after it departed from Zwara while transporting mostly Syrian refugees.
The boat was thought to be carrying more than 400 refugees and sank near Libyan waters. Italian and Maltese military ships rescued 202 men, women, and children, who were taken to Italy and Malta. At last count, thirty-four migrants were found dead as search operations continued.
In the afternoon of October the 13th, the caskets containing those who did not survive the October 3rd shipwreck were also transferred to Porto Empedocle via military ship, and subsequently sent to Agrigento and various neighboring communities for burial. The promises of state funerals were not kept.
A farcical commemoration took place on the 21st of October, in the maritime community of San Leone (Agrigento). Along with the participation of various Italian government ministers, representatives and the ambassador from the Eritrean dictatorial government were also present. Their attendance sparked outrage and protests by local citizens and anti-racism activists also present at the ceremony. In fact, the presence of these individuals seems mutually exclusive to the need to protect and safeguard the rights of those who flee their own, repressive countries and seek asylum in Italy—often only obtaining death at sea.
The appeals of the surviving refugees to attend the state ceremony on the 21st of October were not heeded. A month following the shipwreck, the survivors were still detained in the Lampedusa reception center under appalling conditions. On November 12th, the refugees were transferred to Rome and housed in a reception center run by the Salesian order.
Translation by Tina Catania